Il nido è uno spazio strutturato, pensato e organizzato nel quale il bambino ha la possibilità di crescere, condividere e fare attività, sperimentando contesti relazionali diversificati.
La giornata è organizzata tenendo presenti i ritmi ed i tempi dei piccoli ed integra momenti di vita quotidiana legati soprattutto al soddisfacimento di bisogni primari (l’alimentazione, il riposo, la sicurezza, l’igiene) a momenti di gioco libero ed organizzato, laboratori e sperimentazioni.
Il nido è organizzato per sezioni, composte da bambini di età omogenea. Nelle sezioni, o negli spazi comuni, le educatrici svolgono le attività educative programmate diverse per ogni gruppo per stimolare l’interesse dei bambini e/o per migliorarne le capacità individuali e di relazione.
Da 6 mesi a 12 mesi
Da 12 mesi a 24 mesi
Da 24 mesi a 36 mesi
Nelle sezioni gli spazi sono suddivisi in angoli pensati in base all’età del bambino.
Gli angoli possono cambiare nel corso dell’anno scolastico per rispondere agli interessi e bisogni dei bambini.
Il nido è aperto dal lunedì al venerdì dalle 7:45 alle 19:30, il sabato dalle 7:45 alle 14:00. La giornata al nido è così strutturata:
L’arrivo al nido è un momento molto delicato e significativo, l’educatrice che accoglie il bambino cerca di porsi con delicatezza e di offrirsi come figura di riferimento rassicurante per facilitare il distacco, il genitore deve a sua volta dimostrare di avere fiducia in tale figura per dare un rimando positivo al figlio. Una volta entrato in sezione l’ educatrice coccola il bambino, poi lo invita a scegliere un gioco o cercare un amico. Si parla qui di gioco spontaneo, attraverso il quale il bambino socializza, impara a rispettare le prime regole di convivenza sociale, esplora l’ambiente, arricchisce il linguaggio.
Una volta accolti tutti i bambini, le educatrici chiedono la collaborazione dei piccoli alunni per riordinare i giochi e una volta lavate le mani , i bambini si siedono attorno al tavolo per lo spuntino
Prendersi cura di un bambino significa considerare l’interezza della sua persona, rispettando il più possibile i suoi ritmi, ascoltando i suoi bisogni affettivi ed emotivi. Il cambio, in particolare, è un momento di forte intimità dove si crea un legame individuale e affettivo tra educatrice e bambino basato sul dialogo, sul rispetto e l’accettazione concreta del suo corpo.
Nel corso della mattinata, l’educatrice di riferimento propone ai bambini attività guidate, mirate al potenziamento di varie competenze ed abilità, che possono riguardare la sfera espressiva, linguistica, logica, motoria. I tempi sono flessibili e decisi in base all’interesse e ai bisogni riscontrati nei bambini.
l’ educatrice coccola il bambino, lo invita a scegliere un gioco o cercare un amico. Si parla qui di gioco spontaneo, attraverso il quale il bambino socializza, impara a rispettare le prime regole di convivenza sociale, esplora l’ambiente, arricchisce il linguaggio. Gli spazi a disposizione nella sezione sono suddivisi in angoli, ciascuno con finalità specifiche: ad esempio:
Il rapporto con il cibo nel bambino piccolo ha una forte connotazione affettiva \ emotiva che risale ai primi intensi momenti di relazione con gli adulti di riferimento e al delicato momento dello svezzamento. L’educatrice attraverso i colloqui individuali (formali o informali) conosce la storia di ogni bambino e stimola, sollecita, continua l’azione educativa della famiglia al fine di far raggiungere a ciascun bambino un’autonomia pratica e psicologica nei confronti del cibo. La risposta del nido al bisogno di nutrimento si riferisce non solo alla cura con cui i cibi sono preparati e proposti ai bambini, ma coinvolge più aspetti e dimensioni: - l’aspetto relazionale: pranzare con i propri compagni e con nuovi adulti di riferimento; - l’aspetto sensoriale motorio: manipolazione del cibo; - l’aspetto dell’autonomia; - l’aspetto delle regole. Ai bambini vengono proposte piccole quantità di cibo per permettere loro di assaggiare ciò che hanno nel piatto e finire il tutto senza fare fatica. In questo modo i bambini non sono forzati, ma sollecitati ad una graduale accettazione del cibo, dell’ambiente, dei nuovi amici, dei nuovi adulti di riferimento. Per i piccolissimi, l’alimentazione è soprattutto un momento di intimità tra adulto e bambino dove diventa importantissimo rispettare i tempi, i ritmi, i cambiamenti che avvengono di giorno in giorno. Per i bambini più grandi l’alimentazione al nido è una grande opportunità di sperimentare il desiderio di autonomia, le loro competenze, il loro “saper fare” e pertanto di affermare la propria personalità. Imparare a mangiare da soli, prima con le mani, poi usando progressivamente cucchiaio, forchetta, bicchiere è una conquista importante che rafforza l’identità personale del bambino. È necessario quindi non mettere fretta al bambino, rispettare i suoi gusti e la sua capacità di autoregolarsi, ma anche gradualmente portarlo a rispettare alcune regole che il pranzare insieme comporta.
Finito il pranzo, i bambini vengono accompagnati in bagno per l’igiene personale e il cambio del pannolino. I più grandi, che hanno raggiunto il controllo sfinterico, vengono sollecitati ad utilizzare i servizi mentre i piccoli vengono lavati dalle educatrici e cambiati sul fasciatoio.
Il riposo pomeridiano è una risposta ad un preciso bisogno fisiologico, ma ha anche forti implicazioni psicologiche. Per alcuni bambini tale momento può essere vissuto in modo conflittuale e può risultare difficile inizialmente abbandonarsi al sonno. Al fine di rendere il clima sereno e rassicurante le educatrici rispettano le abitudini e le routine di ciascun bambino e gradualmente ne creano di nuove: musica di sottofondo, vicinanza dell’educatrice e del compagno preferito, pupazzo per la coccola ecc. Il risveglio è altrettanto importante: i bambini necessitano del rispetto dei loro ritmi veglia – sonno, di sentirsi rassicurati e riaccolti al momento del risveglio.
Attività e preparazione per i bimbi che devono uscire
Il gioco è la principale attività del bambino e riveste un ruolo formativo determinante per lo sviluppo della personalità. Esso nasce da un bisogno interiore che lo spinge e muoversi, agire, operare sulle cose che lo circondano ed ad inventare cose che vorrebbe possedere.
Il gioco è considerato come il modo più naturale di costruire i propri modelli di conoscenza e comportamento; quindi tutte le attività del nido sono espresse in forma ludica. Le attività che vengono proposte sono finalizzate a stimolare nuove capacità e permettono di attivare diversi laboratori.
Le attività che vengono proposte ai bambini riguardano:
i bambini hanno la possibilità di scoprire e sperimentare attraverso i loro sensi, usando materiali diversi ( pasta di sale, farina, pasta, stoffe, carta..) L’obiettivo della manipolazione è il migliorare la coordinazione oculo-manuale, lo sviluppo della motricità e le capacità sensoriali.
vengono utilizzati colori a dita, pastelli, cere, spugne, rulli, pennarelli, gessetti, per il disegno libero o guidato. L’obiettivo è lo sviluppo della propria autonomia attraverso la libera scelta tra i diversi strumenti e materiali, riconoscere e denominare i colori, stimolare la creatività e fantasia.
lettura di semplici immagini, racconti di piccole storie, libri cartonati, scoprire i nomi e i versi degli animali, canzoni e filastrocche.
L’obiettivo è arricchire il vocabolario, imparare a rispettare il proprio turno e i tempi di silenzio e ascolto, aumentare la capacità di attenzione e memorizzazione. Il contenuto delle storie consente al bambino di identificarsi con i personaggi e di provare emozioni a cui darà un nome.
Il gioco simbolico. I bambini imitando e facendo propri i gesti quotidiani degli adulti imparano, elaborano, giocano e sperimentano la realtà attraverso le loro esperienze. Questi giochi aiutano ad esternare paure, gelosie, permettono la simulazione di ruoli e regole.
l’educazione musicale sarà supportata e sviluppata attraverso attività di ascolto che prevedono la scoperta, la conoscenza e il riconoscimento dei suoni che ci circondano da quelli esterni fino ad arrivare a quelli del corpo. Le attività che verranno proposte saranno canti, filastrocche, giochi di voce ritmici.
Dal termine dell’inserimento e dell’osservazione del gruppo saranno proposte attività di vario tipo al fine di seguire l’attività educativa annuale. Con il trascorrere delle giornate conosciamo le abitudini di ogni bambino, per arrivare ad instaurare un rapporto di fiducia ed entrare in sintonia con loro. Questo, a nostro parere, risulta essere un elemento fondamentale in ogni proposta educativa rivolta a bambini così piccoli. Per quanto riguarda le attività da proporre, riteniamo opportuno dividere talvolta i bambini in due piccoli gruppi al fine di facilitare la consapevolezza di ciò che viene creato, seguendo lo sviluppo e le capacità di ciascuno. Un nido è un luogo dove si vive, si lavora e si gioca. Gli spazi del nido sono pensati per essere in linea con i bisogni dei più piccoli, tutto è a misura di bambino, sono strutturati in modo flessibile e modificabile in base alle esigenze dei bambini.
UNA GIORNATA AL NIDO
La routine è quell’insieme di azioni che l’educatrice compie di consuetudine insieme ad un piccolo gruppo di bambini; è fondamentale perché rappresenta momenti prevedibili e familiari che, giorno dopo giorno, diventano abitudini consolidate che offrono sicurezza e serenità al bambino. Con il passare del tempo il bambino impara a conoscere anche gli ambienti dove si svolge questa quotidianità e si muove all’interno di essi con maggiore sicurezza:
Al nido, dunque, nella quotidianità accadono le cose più importanti e vengono stimolati costantemente l’autonomia e la socializzazione. Gli obiettivi della programmazione vengono stabiliti e declinati in base ai vari aspetti dello sviluppo globale del bambino, considerati nella loro specificità ed in base alle tappe di sviluppo caratterizzanti ogni età. Le cosiddette “attività” o “laboratori” si incastrano all’interno della routine e dei momenti di cura e si adeguano alle loro esigenze.
L’ingresso del bambino al nido rappresenta il primo momento di separazione dai genitori e al contempo un incontro con un mondo a lui sconosciuto, fatto di persone e spazi nuovi. La prima fase importante tra nido e famiglia è l’INSERIMENTO.
Quando il bambino viene accolto al nido le educatrici si occupano non solo del suo ambientamento e della sua integrazione nel gruppo, ma accolgono anche i bisogni, le aspettative e le problematiche educative.
Durante l’inserimento il genitore è il tramite fra l’ambiente familiare ed il nido: la sua funzione è quella di trasmettere conoscenza e sicurezza al bambino rispetto al nuovo, di rassicurarlo con la sua presenza per facilitare l’ambientamento. Le riunioni con i genitori sono un altro importante momento di conoscenza e di scambio reciproco di informazioni.
La programmazione educativa garantisce la qualità del Nido; deve essere costruita intorno al bambino, inteso come individuo sociale, competente e protagonista della propria esperienza. La progettazione assume un ruolo primario perché ci permette di non improvvisare nel lavoro educativo; essa è anche flessibile, può essere variata in corso d’opera rispetto alle esigenze dei bambini, ai loro tempi di apprendimento e alle loro caratteristiche evolutive.
Le principali fasi della programmazione sono le seguenti:
l’osservazione permette di raccogliere informazioni utili sul bambino e di determinare quali sono i suoi bisogni, le sue aspettative, le sue ansie e il suo modo di relazionarsi con le persone.
gli obiettivi esplicitano i percorsi individuati, questi sono centrati sul bambino e finalizzati alla conquista dell’autonomia personale, alla conoscenza del proprio corpo, a favorire la coordinazione socio motoria, a conoscere l’ambiente intorno a sé, ad affinare la capacità grafica, costruttive e manipolative ed a contribuire alla socializzazione.
aiutano il bambino a vivere la routine al nido e ad acquisire le proprie conoscenze dell’ambiente intorno a sé.
Come fine primario ha quello di accertare il raggiungimento degli obiettivi formativi prefissati, verificando la validità e la pertinenza dei tempi, degli spazi e delle procedure utilizzate, oppure ricercando le cause del loro mancato conseguimento.
Le finalità che questo progetto educativo si prefigge si possono così riassumere:
Conquista dell'autonomia
Contribuire alla socializzazione
Capacità psico-motorie
Sviluppo affettivo, sociale e relazionale
Sviluppo cognitivo
Comunicazione verbale e il linguaggio
viene dato al bambino piccolo soprattutto attraverso l’istituzione di routine, una serie di azioni che scandiscono la giornata e si ripetono in modo ordinato e riconoscibile. Per questo è importante dare un ordine alla vita dei bambini, rispettare orari per i pasti e per andare a dormire, ma anche avere alcune regole non discutibili, ossia dei punti fermi ai quali potersi aggrappare in caso di confusione e incertezza.
un bambino ha bisogno di sentirsi competente, ha bisogno che gli vengano riconosciute le sue abilità. Per aiutarlo a crescere dobbiamo aiutarlo ad assumersi le sue responsabilità, commisurate alla sua età e al suo livello di sviluppo per aiutarlo ad aumentare la sua autostima.
è importante creare uno spazio sicuro in cui possa esercitare la propria capacità di fare scelte, concedergli la possibilità di scegliere la libertà di giocare a modo suo.
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